Ai restauri della Chiesa avevo dedicato un articolo ben prima che fossero ultimati, accessibile qui.
Ci fu un tempo in cui, da bambino (oltre 20 anni fa), venivo portato periodicamente dal nonno, tenuto stretto per la manina, tra le sale del Castello Ursino. All’epoca il monumento era in condizioni che definire pessime è poco: il pavimento in finto cotto si sgretolava sotto i piedi, le collezioni esposte si riducevano ad un pugno di reperti ammassati alla rinfusa ed i custodi, che sembravano più degli annoiati guardiani di pietre, se ne stavano appollaiati all’ingresso, sulla destra, dietro un tavolone che sembrava una cattedra scolastica. Continue reading