«Io, Catania, tutrice dei Re, supero le città invitte, castigo le ribelli». Questo motto trecentesco, risalente alla non breve parentesi storica che vide la città dell’Elefante capitale del Regnum Siciliæ, sembra oggi un retaggio del passato, nonostante la straordinaria capacità di adattamento e d’intraprendenza dei suoi abitanti. Vi fu un tempo – anche recente – in cui essere catanesi, per nascita o per elezione, era titolo di vanto: erano gli anni di Angelo Musco, di Giuseppe De Felice Giuffrida, di Giovanni Verga, quelli di Mario Rapisardi, di Frontini, di Nino Martoglio, quei decenni in cui un catanese, il Marchese Antonino Paternò-
Castello di San Giuliano, era ministro degli esteri, e la città ospitava nientemeno che un’Esposizione Agricola, sorta di EXPO nostrano, per poi abbandonarsi lietamente alla grande stagione del Liberty, con gli architetti famosissimi Basile, Fichera, Malerba, ed il milanese “adottato”, il fiero Carlo Sada, che col pittore locale Giuseppe Sciuti immortalò un’era decorativa che ancor oggi desta meraviglia. Continue reading
-
Articoli recenti
Commenti recenti
- Chiesa della Rotonda: il nulla contro la Storia. - Markaliotru su I misteri di Santa Maria della Rotonda
- Luigi Gennaro su La bufala dell’asfalto in Cattedrale ed il click-baiting
- Luigi Gennaro su La bufala dell’asfalto in Cattedrale ed il click-baiting
- Luigi Gennaro su La bufala dell’asfalto in Cattedrale ed il click-baiting
- Blackmoon su La bufala dell’asfalto in Cattedrale ed il click-baiting
Archivi
Categorie
Meta